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Il piano B non esiste… si chiama A al quadrato

Giulia Trebbi, giovanissima collega, ripercorre con noi alcuni suoi passi che l’hanno portata a cambiare direzione ma non per questo rinnegando se stessa ma anzi li ha trasformati in un progetto tutto suo

1) Immagina di entrare in un’aula gremita di studenti, come ti presenteresti?

Ciao a tutti, sono Giulia, ho 27 anni, sono una farmacista e cosmetologa e lavoro presso un’azienda cosmetica. Il mio percorso è iniziato con la Facoltà di Farmacia presso l’Università di Bologna e successivamente ho intrapreso il master in “Scienze dei prodotti dermatologici e cosmetici” presso l’Università di Camerino. Attualmente ricopro un ruolo dinamico e manageriale all’interno del dipartimento scientifico dell’azienda                      cosmetica in cui lavoro.

Tre aggettivi che mi descrivono? Determinata, sempre pronta a dare una mano e solare!

2) Come giudichi la tua esperienza del corso di laurea in Farmacia?

Allora, devo dire che la facoltà di Farmacia mi è piaciuta molto e mi ha offerto diverse opportunità.

Inizialmente era un po’ un piano B perché quello principale era di intraprendere la Facoltà di Medicina. Tuttavia, sono rimasta per scelta, nonostante abbia provato il test d’ingresso due volte. La seconda volta, con gli scorrimenti, ci sarebbe stata la possibilità di entrare, ma considerando le materie d’insegnamento e tutte le opportunità lavorative del post laurea offerte dal CdL Farmacia, ho deciso di rimanere! E ringrazio la me stessa di allora per questa scelta, perché ad oggi non sarei dove sono e mi sento felice della posizione lavorativa che ricopro.

Le materie del corso sono molto interessanti, ci sono laboratori (che adoravo) e si può mettere in  pratica ciò che si studia. Inoltre, le tante ore di tirocinio facilitano l’ingresso nel mondo del lavoro. Questi sono tutti i pro del corso di farmacia. 

Ora la laurea è anche abilitante, quindi non c’è più l’esame di Stato che io ho sostenuto. Secondo me, questo corso offre molte opportunità e sbocchi lavorativi, e sicuramente non si rimane a casa, cosa che oggi non è da dare per scontata.

3) Perché hai voluto seguire un percorso di un master, quali sono le opportunità che ti ha portato e infine consiglieresti un percorso post laurea in generale?

Allora, diciamo che sono una persona molto creativa e ho bisogno di mettere un po’ di me stessa in quello che faccio. Durante il tirocinio e il lavoro in farmacia con un contratto di sostituzione maternità, ho provato il lavoro da farmacista, mi piaceva, ma non era proprio il mio ambiente. Come dicevo, ho bisogno di mettere del mio in quello che faccio ed essere un po’ creativa. La cosmetica è sempre stata una mia grande passione, tant’è che durante il COVID facevo creme a casa. Avevo preso tutti gli ingredienti e mi sono divertita a formulare e fare le creme.

Ho un’amica che aveva frequentato il master in “Scienze dei prodotti dermatologici e cosmetici” presso l’Università di Camerino. Me ne ha parlato molto bene. Ero  un po’ indecisa tra Ferrara, perché è molto rinomato, e Camerino, ma mettendoli a confronto ho visto che Camerino era molto più pratico che teorico. Venendo da una laurea magistrale a ciclo unico, avevo bisogno di qualcosa che mi insegnasse e mi specializzasse in ambito cosmetico, ma che mi facesse vedere la cosmetologia dal punto di vista più pratico.

Grazie all’Università di Camerino ho potuto fare un tirocinio presso La Saponaria. Ho partecipato ad un progetto di gruppo che consisteva nella realizzazione di una linea cosmetica. Ho potuto realizzare dei PIF (Product Information File), che è il dossier necessario per l’immissione in commercio di un cosmetico. È un dossier molto complicato, quindi averlo potuto fare da capo per più prodotti è stato sicuramente molto vantaggioso ed efficace. Infine, ho potuto portare una mia idea per la tesi sperimentale. I risultati sono promettenti e a breve uscirà una pubblicazione su una rivista scientifica.

La specializzazione può essere una scelta molto valida, perché il corso di Farmacia da delle basi solide ma che vanno poi approfondite in base al ramo che più ci interessa. Se si vuole rimanere all’interno della farmacia territoriale, può bastare la laurea in farmacia, ma se qualcuno vuole entrare nel mondo aziendale, consiglio una specializzazione, perché attraverso i master riesci a focalizzarti su argomenti che ti serviranno realmente  nel mondo del lavoro. Nel mio caso sapevo che volevo andare in un’azienda cosmetica e frequentare questo master mi ha aperto molte porte, dandomi una base di strumenti e conoscenze che ho poi applicato nel mondo lavorativo.

Il mondo del farmaco è molto ampio e in alcuni casi un master per specializzarsi e indirizzarsi non è obbligatorio, ma è fortemente consigliato, soprattutto per la parte di networking, oltre che per la specializzazione in sé, che è molto utile.

Viviamo in un paese, o comunque in un sistema europeo, dove alcune figure professionali sono regolamentate e richiedono determinati requisiti. A volte il master è richiesto dalla legge e lì non ci puoi fare niente: o ce l’hai o non ce l’hai.

4) Andando avanti, ci racconteresti del progetto di gruppo nell’ambito del master?

Sì, il progetto di gruppo è stato sicuramente quello che più mi è piaciuto e che più mi ha formato. Quest’ultimo consisteva nel costruire da zero una linea cosmetica, campagna marketing compresa! Abbiamo formulato tre shampoo e un balsamo, scegliendo insieme attivi ed ingredienti, selezionato il packaging e realizzato l’etichettatura sia dal punto di vista regolatorio che grafico. Inoltre, abbiamo redatto i PIF (Product information file), ovvero il dossier del cosmetico necessario per l’immissione in commercio del prodotto. La nostra linea era ispirata al Marocco e per la campagna marketing siamo volate a Marrakesh dove abbiamo scattato qualche foto dei nostri cosmetici. Devo ringraziare tantissimo Bianca e Marta, le mie compagne di viaggio, in tutti i sensi, perché abbiamo creato  questa linea che ci ha reso molto soddisfatte di noi stesse e parallelamente abbiamo sviluppato un’amicizia e un legame veramente importante che continua ancora oggi!

Shooting fotografico in Marocco
Shooting fotografico in Marocco

5) Facendo un piccolo passo indietro, il progetto di gruppo in un Master è sempre presente? Lo puoi scegliere? È consigliato?

Nel mio master non c’erano esami intermedi, ma la valutazione finale consisteva nella realizzazione di questo progetto di gruppo, quindi la creazione di una vera e propria linea cosmetica dalla A alla Z, una tesi individuale, nel mio caso sperimentale, e la realizzazione di un PIF oltre a quelli del progetto di gruppo. Non so se in tutti i master c’è la possibilità di fare progetti di gruppo, ma solitamente il team working è molto utilizzato perché il master è un po’ l’ingresso  nel mondo del lavoro. Ti aiuta a capire le dinamiche lavorative e a costruire competenze. Il team working è molto importante, tutti lo sappiamo, e per me è stata un’esperienza molto positiva e formativa lavorare insieme ad altre persone.

6) Abbiamo sentito spesso nel tuo racconto la parola legami, sono così importanti per te e quanto pensi siano fondamentali a livello professionale instaurarli – il cosiddetto networking-?

Secondo me, è molto importante, sia dal punto di vista personale che professionale, avere dei legami su cui basarsi. Come si dice, “chi trova un amico trova un tesoro”, ed è vero sia per le amicizie che per le persone care. Il networking nel campo lavorativo, universitario o durante e post master è fondamentale perché sai di avere un appoggio di persone che sono nel tuo stesso ambiente e situazione. Queste persone ti capiscono e possono aiutarti,  magari spiegandoti qualcosa che non hai capito. Io, Bianca e Marta abbiamo finito il master più di un anno fa, ma ogni tanto ci sentiamo per confrontarci su argomenti che  affrontiamo nelle nostre aziende. Sapere che c’è sempre qualcuno su cui puoi contare e che ti capisce perché è nel tuo stesso ambiente è rassicurante. Ovviamente, la famiglia e le persone care sono un’ancora e per me sono importantissime. I legami sono tutto.

7) All’inizio ci hai detto che lavori in un’azienda cosmetica nel dipartimento scientifico, ci spieghi che cos’è e che cosa fai?

Sì, la mia posizione è molto dinamica. Ho un ruolo manageriale all’interno del dipartimento scientifico e, insieme alle mie colleghe subordinate, ci occupiamo di diversi aspetti.

Seguiamo il cliente dalla A alla Z nella realizzazione della sua linea cosmetica. Io, come persona commerciale tecnica, sono la prima a interfacciarsi con il cliente. I nostri clienti provengono per il 95% dal mondo arabo, e sono tutti farmacisti, dermatologi o medici estetici. Hanno bisogno, quindi, di un tecnico che capisca e possa spiegare la funzionalità degli attivi e degli  ingredienti nei loro cosmetici.

Il primo compito del dipartimento scientifico è l’avvio di nuove linee cosmetiche. Il secondo aspetto che trattiamo è il regolatorio, ovvero tutta la fase di registrazione sia in Europa che nel paese dove verrà commercializzato il prodotto. Per esempio, ci occupiamo di tutti i testi per l’etichettatura, della notifica CPNP (Cosmetic Products Notification Portal) e del PIF.

Il terzo punto del dipartimento scientifico è la ricerca e sviluppo: siamo sempre alla ricerca di attivi innovativi e nuove texture, per assicurare ai nostri clienti sempre qualcosa di nuovo. Ovviamente, c’è anche il controllo qualità, di cui non  mi occupo direttamente, ma che rientra nel dipartimento scientifico.

Sessione di training
Sessione di training in Kuwait

Infine ci occupiamo della parte marketing, che è un marketing tecnico, realizzando claim, brochure e training per i clienti. Senza le competenze scientifiche acquisite tramite la laurea in farmacia e il master, non avrei potuto ricoprire questo ruolo. Ho avuto un ottimo riscontro nel mondo del lavoro grazie ai miei studi. Dopo tre mesi, mi hanno offerto un contratto a tempo indeterminato. È importante scegliere un percorso che ci piace e che ci formi nel modo corretto, perché in questo modo siamo felici di quello che facciamo e la carriera è molto più agevole.

8) Hai un massima o un suggerimento da lasciare a questi studenti

Come dicevo poco fa, è importante cercare e scegliere una facoltà, un master ed un lavoro che ci piacciano, che ci facciano stare bene e che rispecchino chi siamo. Inoltre, non bisogna fermarsi al piano A, ma trasformarlo in un piano A², ovvero qualcosa di ancora più bello. Come già detto, il mio pensiero iniziale era di studiare medicina. Sono molto più felice del percorso e della carriera che ho intrapreso e che sto portando avanti, perché mi sento realizzata.

Trovate Giulia Trebbi su Instagram: https://www.instagram.com/dott.ssa_giuliatrebbi/

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